se siete designer freelance e avete bisogno di prototipi per lo studio della forma ecco…

House-design & manifacturing, oggetti stampati in casa
Nel prossimo futuro si potrà acquistare oggetti da stampare in 3d comodamente da casa , ricostruire dei pezzi di ricambio, oppure inventarne di nuovi costruendo ciò che ci serve, tutto grazie alle stampanti 3d, ecco un rapido escursus. Il mercato è partito dalle stampanti professionali per la prototipazione rapida con costi esorbitanti intorno ai 100000 euro per atterrare al migliaio di euro sulle nostre scrivanie!
Gigabot
della marca Re:3D finanziata dal basso con la piattaforma con di crowdfunding Kickstarter superando notevolmente la cifra di 40000$ per realizzare il progetto. E’ una stampante 3D da montare in fai-da-te di modeste dimensioni dal lato di 60 centimetri (il doppio di quelle economiche), a partire da 3950$.
Fabtotum
Nata da un idea di due giovani italiani che lavorano nell’incubatore di aziende Polihub della Fondazione Politecnico. Il progetto di stampante 3d low-cost è stato finanziato sulla piattaforma di crowdfunding indiegogo e pagato da persone della Silicon Valley. L’oggetto andrà montato a casa e sarà disponibile nella primavera 2014 aln prezzo vantaggioso di soli 749$ per il pre-order.
Makerbot
Esistono tre modelli diversi di stampanti che vanno dai 1400 ai 2800$ , quest’ultimo stampa oggetti di dimensioni 25x15x15cm a due colori . A New York, vicino Little Italy da aprile 2013 esiste il primo shop per la stampa 3D associato ad una marca di stampanti 3d per casa. Sulle pareti le bobine di plastica colorata ABS e bioplastica PLA: sono i materiali che fanno da cartucce per stampanti. I prezzi dei rotoli vanno da 43 dollari al chilo e si possono creare qualche decina di oggetti.
Conclusioni
Forse, crisi permettendo, siamo di fronte ad una rivoluzione che decreta la fine del product-designer come lavoro di nicchia, relegato alla collaborazione con produttori inglobato negli uffici tecnici. Il lavoro si porta in casa e nei garage ed in analogia alle etichette discografiche indipendenti nasce il movimento dei Makers, artigiani digitali che sfruttano l’opportunità di produrre e distribuire nuovi prodotti a nicchie di mercato sfruttando il web e il social attraverso le stampanti 3D. Ci sono anche progetti collettivi, opensource copyleft.
Nel 2010 il direttore della rivista Wired Chris Anderson ha dichiarato che sarà una “quarta” rivoluzione industriale nel saggio, “Gli atomi sono i nuovi bits”: prendendo a prestito il nome del laboratorio del Mit di Boston”Center for bits and atoms”, luogo dove produrre quasi-qualsiasi-cosa. ” Il mondo digitale ed Internet dopo aver rivoluzionato l’editoria, la musica e i video agisce sul mondo fisico.
Grazie alla condivisione delle idee nel virtuale ed alla sintetizzazione gli oggetti passano dal mondo delle idee alla realtà sensibile, a casa nostra, attraversando mondi platonici.
Altro discorso quello dei Fablab, spazi dedicati alla produzione e prototipazione di oggetti.